La spirale come simbolo
La spirale è senza ombra di dubbio il simbolo più usato nella tradizione
Celtica, nella quale troviamo spirali che ornano una miriade di artefatti
antichi: nell'arte celtica simbolica, si possono intuire alcuni dei significati
simbolici della forza emanata da questa forma geometrica a spirale. In termini
di spiritualità, il simbolo della spirale rappresenta il percorso che conduce
alla conoscenza del mondo e dell'esistenza (materialismo, la consapevolezza
esterna, l'Ego, la percezione verso l'esterno di noi), il percorso che compie
l'anima nella sua infinita evoluzione (illuminazione, essenza invisibile, il
nirvana, la consapevolezza cosmica). I movimenti tra il mondo spirituale e
quello materiale (immateriale e materiale, spirito e corpo, fisicità e
impermanenza) vengono mappati dalla spirale tramite gli anelli concentrici
connessi a spirale, che segnano l'evoluzione del genere umano sia su scala
individuale che collettiva. Inoltre, in termini di rinascita o di crescita, il
simbolo della spirale può rappresentare la coscienza della natura a partire dal
nucleo o centro che aumenta espandendosi verso il suo esterno.
Simbologia della Spirale
Simbologia della Spirale
- L'evoluzione e la crescita olistica.
- Lasciar andare, la resa, il rilascio.
- Consapevolezza all'interno del contesto dell'intero.
- La connessione e l'unione con le energie
cosmiche e la
Divinità.
- Le rivoluzioni del tempo, le stelle, i pianeti e la via del progresso naturale
Il tempo è una categoria, come anche lo spazio, della storia, della filosofia,
della scienza e di tutto ciò che in esse è contenuto e contenibile (dalla fisica
alla metafisica, dalla psicologia alla religione, alla meccanica, alla medicina).
Nel momento in cui pensiamo, agiamo o pensiamo di agire, dobbiamo assumere delle categorie che ci permettano di scegliere quali eventi o pensieri prendere in considerazione e quali tralasciare. Nell'ambito della storia e della filosofia, ad esempio, la categoria dello spazio si riferisce all'area spaziale come nucleo rispetto al quale si polarizzano le indagini, mentre la categoria del tempo è sia l'orizzonte soggettivo del raccoglitore di dati (lo storico, appunto), narratore di vicende e interprete di eventi, sia il tempo oggettivo di una narrazione storica che appare concretamente determinata e delimitata in uno specifico periodo particolare.Il tempo può, quindi, essere concepito secondo tre modelli: ciclico, lineare, a spirale.
Nel momento in cui pensiamo, agiamo o pensiamo di agire, dobbiamo assumere delle categorie che ci permettano di scegliere quali eventi o pensieri prendere in considerazione e quali tralasciare. Nell'ambito della storia e della filosofia, ad esempio, la categoria dello spazio si riferisce all'area spaziale come nucleo rispetto al quale si polarizzano le indagini, mentre la categoria del tempo è sia l'orizzonte soggettivo del raccoglitore di dati (lo storico, appunto), narratore di vicende e interprete di eventi, sia il tempo oggettivo di una narrazione storica che appare concretamente determinata e delimitata in uno specifico periodo particolare.Il tempo può, quindi, essere concepito secondo tre modelli: ciclico, lineare, a spirale.
tempo ciclico
Il tempo ciclico o concezione circolare vede l'universo come un continuo
prodursi e disfarsi, in sequenza eterna ed infinita. Nella civiltà greca (come
in quella romana), il tempo è vissuto come ordine misurabile del movimento,
ossia come misura del perdurare delle cose mutevoli e come ritmica successione
delle fasi in cui si svolge il divenire della natura. In questa cultura,
troviamo una visione antropomorfica della mitologia classica e una visione
naturalistica della religiosità orfico-misterica.
Una rappresentazione dell'Uroboro, il serpente che si morde
la coda, simbolo esoterico del tempo ciclico
- l'uno riguardante la struttura della narrazione
- l'altro concernente la ripetitività degli eventi
il tempo ciclico nella storia umana
Il tempo ciclico nella storia umana, con
involuzioni ed evoluzioni venne, con riferimento ai regimi politici, descritto
da Polibio, sulla scia di Platone. Il concetto dei "corsi e ricorsi"
(e quindi di tempo ciclico) venne espresso da Giambattista Vico. Esempio di
ciclicità vichiana della storia può essere l'alternanza di periodi parlamentari
(democrazia greca, repubblica romana, comuni, regni costituzionali, democrazie)
e imperiali (i re di Roma, l'Impero romano, le signorie, il fascismo). Altro
esempio, in campo economico, è l'alternanza di periodi di espansione economica
e periodi di crisi. Ogni attimo è allo stesso tempo unico, ma non irripetibile
in senso assoluto
tempo lineare
Nel contesto biblico e coranico è introdotta la concezione del tempo
procedente a senso unico, dove lo svolgimento storico dell'umanità è
irreversibile, senza possibilità di ritorno e con una serie di istanze nelle
quali le libere decisioni dell'uomo, con il loro apporto di male o di bene,
sono destinate a rimanere tali per tutta l'eternità.
Si hanno, dunque, due significati del tempo storico:
Si hanno, dunque, due significati del tempo storico:
- Il primo concernente la relatività e la contingenza degli eventi umani che si svolgono nel flusso apparentemente casuale del divenire storico;
- Il secondo evidenzia, nell'intero processo temporale, delle scansioni che in realtà, in quella forma e in quella caratteristica, sono destinati a prodursi una sola volta nell'intero corso del divenire storico. Ne deriva, evidentemente una visione provvidenziale del tempo in cui Dio agisce a favore dell'uomo
CONCEZIONE DEL TEMPO A SPIRALE
Alternativa alla concezione del tempo come ripetizione, ma anche a quella
che vede il tempo come progresso, troviamo la concezione secondo cui il tempo
segue determinate fasi per una legge eterna che lo governa e lo governerà
necessariamente, ma, tali ripetizioni si differenziano dall'essere cicliche dal
momento che si conducono comunque verso un progredire (come dire che il tempo
segue dei semicicli progressivi). In questo si ritrova lo schema
tesi-antitesi-sintesi di Hegel (quindi anche dell'Hegelismo) e di Marx (quindi
anche del Marxismo e del Comunismo). Questa concezione tenta di coniugare il
tempo ciclico e il tempo lineare.
cIVILTà PRECOLOMBIANE
Sono dette civiltà precolombiane le civiltà
del continente americano che sorsero prima della scoperta dell'America da parte
di Cristoforo Colombo nel 1492.
Queste civiltà avevano delle caratteristiche in comune: erano sedentarie, organizzate in città, praticavano l'agricoltura ed avevano un'organizzazione sociale gerarchica.
Molte di queste civiltà erano ormai decadute al momento dell'arrivo degli europei e sono conosciute solo attraverso i resti archeologici. Altre, invece, erano ancora vitali e sono conosciute grazie ai resoconti di conquistadores e missionari cristiani.
Queste civiltà avevano delle caratteristiche in comune: erano sedentarie, organizzate in città, praticavano l'agricoltura ed avevano un'organizzazione sociale gerarchica.
Molte di queste civiltà erano ormai decadute al momento dell'arrivo degli europei e sono conosciute solo attraverso i resti archeologici. Altre, invece, erano ancora vitali e sono conosciute grazie ai resoconti di conquistadores e missionari cristiani.
LE CIVILTà
Le civiltà precolombiane sorsero in Mesoamerica ed in Sud America.
L'agricoltura stanziale nella valle del Messico centrale sembra iniziare attorno
al 5000 a.C.
e le prime terracotte sono databili a circa il 2000 a.C. La più antica
civiltà mesoamericana, considerata tuttora la "cultura madre" per le
capacità architettoniche e urbanistiche, fu la civiltà Olmeca. Successivamente
le principali furono: gli Aztechi, i Toltechi, i Maya, i Muisca, i Vicús e gli Inca.
Alcune civiltà dell'America del Nord hanno tuttavia lasciato importanti tracce
archeologiche di costruzioni e urbanizzazione molto simile alle culture
messicane. Gli Anasazi, antenati degli odierni Hopi e Zuñi, vissuti intorno al 1500 a.C. nella zona che
oggi corrisponde agli stati dell'Utah, Colorado, Arizona e Nuovo Messico, erano
agricoltori e costruttori di templi per uso astronomico. Era rilevante la
presenza degli Indiani che vivevano in pianure vicino laghi e fiumi. Le civiltà
precolombiane non utilizzarono mai la ruota per fini pratici. Avevano però il
concetto di arco e di volta nell'architettura. Inoltre, si può constatare lo scarso uso dei metalli
per le guerre nonostante in altri ambiti il livello culturale fosse
particolarmente elevato. Un altro elemento delle culture precolombiane, che
raggiunse un alto grado di sviluppo, fu l'edificazione di templi e siti
religiosi monumentali.